Zecche sul cane? Piroplasmosi: riconoscere i sintomi
Nei nostri ambulatori nelle ultime settimane sono ricomparsi vari casi di Piroplasmosi conclamata una malattia parassitaria piuttosto grave, fatto che non succedeva da almeno 10 anni. Significa che c’è un boom di zecche!
Questo mi ha fatto allarmare e ritengo quindi necessario fare chiarezza sull’importanza della prevenzione e conoscenza di questa grave patologia trasmessa dal parassita. Provo ad illustrarla in modo semplice e chiaro.
Cos’è la Piroplasmosi ?
La Piroplasmosi è una malattia molto grave, causata da un protozoo: la Babesia canis.
Esistono due generi in realtà: la B. canis e la B. gibsoni.
Questa seconda forma è particolarmente patogena, più piccola di dimensione rispetto alla prima e segnalata negli USA e Asia, ma anche in Australia.
In questi paesi è stata dimostrata una maggior predisposizione delle razze Pitbull, Stafford shire e incroci.
Considerando la possibilità di trasmissione transplacentare del batterio (quindi da madre infetta ai cuccioli) bisogna fare particolare attenzione, soprattutto considerando lo scambio e il commercio di cani (anche illegale vista la predisposizione ai combattimenti) provenienti da quei paesi.
Trasmissione della Piroplasmosi come avviene?
Il microrganismo viene trasmesso attraverso il passaggio da cane a cane dalle zecche infette, che assumono il protozoo dal pasto effettuato su cani malati.
Queste zecche quindi lo trasmettono a cani sani.
Le zecche femmine infette inoltre, sono in grado di trasmettere la Babesia (così come potrebbero trasmettere alti patogeni come l’Ehrlichia canis) anche alla propria prole (larve) che possono essere fino ad 8000 per ogni artropode (la zecca è un artropode).
Come si riproducono le zecche?
Un campo infestato da zecche può rimanere tale per anni (da 9 a 12), anche quando le temperature invernali sono molto basse.
Il microrganismo, entrato in circolo grazie al morso della zecca, infetta i globuli rossi dell’ospite vertebrato (il cane), e si riproduce in modo molto veloce.
Studi hanno dimostrato che l’infezione passa dalla zecca al cane dopo circa 48 ore che questa è continuativamente ancorata, con il proprio apparato buccale, alla cute del cane per nutrirsi
Ecco perché è fondamentale controllare quotidianamente che il cane NON abbia addosso le zecche!
Sintomi di piroplasmosi.
Quando un cane ha addosso una zecca infetta che ha avuto il tempo di trasmettere il protozoo in circolo, si instaurano delle lesioni a livello microscopico molto gravi.
Questo, infatti:
- entra nei globuli rossi
- si riproduce in modo esponenziale
- lo fa scoppiare
- infetta altri globuli rossi.
Si instaura così un meccanismo a catena che, in pochissimo tempo, provoca la malattia.
Dopo quanto tempo possono manifestarsi i sintomi dal momento della puntura della zecca sul cane?
L’incubazione della piroplasmosi dal momento della puntura del parassita sull’animale è variabile: da una a tre settimane.
A seconda della virulenza, delle condizioni fisiche e immunitarie del paziente il cane manifesta diverse forme.
Forma iperacuta (fulminante) di Piroplasmosi.
I sintomi sono:
- anemia fulminante
- morte in poche ore
Il cane muore per choc.
Possibile soprattutto in cani immuno-compromessi o con precedenti infezioni o senza milza, (comunque forma rara).
Forma acuta di Piroplasmosi.
È la più frequente, con un periodo di incubazione variabile da 1 a 3 settimane.
I sintomi sono:
- febbre alta
- abbattimento
- mucose dapprima molto pallide (sollevando il labbro sono color porcellana)
- in seguito diventano gialle itteriche
- inappetenza
- vomito (non sempre)
- diarrea
- urine colore rosato, poi rossastro, fino a diventare color coca-cola (emoglobinuria), comunque non sempre presente.
Se trascurata anche questa forma porta alla morte del soggetto è quindi considerata una emergenza veterinaria.
Piroplasmosi cronica nel cane
In questa forma i sintomi sono:
- febbre intermittente
- svogliatezza
- inappetenza
- appetito capriccioso
- anemia.
Come potrai notare, sono tutti sintomi aspecifici e che raramente portano ad una diagnosi se non si fanno esami specifici.
Ecco perché in caso di dubbio o se si è trovato addosso una sola zecca, anche dopo diverso tempo, è sempre bene ricordare al medico l’accaduto.
Come si arriva a diagnosi di Piroplasmosi nel cane?
La forma più facilmente riconoscibile è quella in cui il paziente si presenta molto abbattuto e ha colorazione tipica delle urine.
Purtroppo molto spesso le cose non sono così semplici ma anzi, sono ancora più complicate da più forme protozoarie messe insieme.
Le tick-borne disease sono, infatti le sindromi da puntura di parassita di cui anche l’Erlichiosi fa parte.
Il primo passo è la valutazione della storia del paziente ma è con gli esami del sangue che si potrà valutare con maggior attenzione la situazione.
Il sospetto diagnostico proviene da indagini ematologiche che mettono in evidenza:
- anemia rigenerativa
- trombocitopenia
- leucocitosi.
Il profilo biochimico di solito è normale, ma si può riscontrare iperglobulinemia, in particolare nei cani con infezione concomitante da Ehrlichia.
All’esame delle urine si può avere:
- bilirubinuria
- emoglobinuria
- proteinuria.
Per vedere le Babesie all’interno dei globuli rossi però è l’esame dello striscio di sangue che deve essere effettuato, ma la quantità di parassiti è spesso bassa e non sempre è possibile trovarne.
Per questo, è possibile disporre di test sierologici il cui limite è quello di dare possibili reazioni crociate con Toxoplasma e Neospora.
In caso di dubbio l’unico esame definitivo è rappresentato dall’identificazione del DNA microbico mediante PCR su un campione di sangue.
L’esame è altamente sensibile e può caratterizzare anche altre forme infettive protozoarie.
Come si previene la piroplasmosi nel cane?
La malattia si previene soprattutto con l’utilizzo di farmaci antiparassitari cutanei, per evitare che l’animale possa venire infestato e l’utilizzo di acaricidi con attività repulsiva (spray repulsivi) come pre-trattamento in caso di elevato rischio di incontrare il parassita.
Inoltre, come già detto, è sempre utile controllare che non vi siano zecche addosso al cane, dopo la passeggiata o quotidianamente in caso vivano sempre all’esterno.
Dove cercare le zecche sul cane?
La più frequente localizzazione della zecca sul cane è la stessa di quelle della spiga.
Oltre al muso, ascelle, orecchie e sue pieghe, anche le zampe e gli spazi tra le dita.
Ma la zecca può appoggiarsi in qualunque parte del corpo dell’animale per cui è sempre bene passare ogni centimetro del tuo cane per essere sicuro di non averne addosso.
Come rimuovere la zecca dal cane.
In caso si evidenzi la presenza della zecca addosso al cane, è bene rimuoverla senza l’utilizzo di oli o sostanze che potrebbero infastidire il parassita e facilitare la trasmissione di agenti patogeni.
Con una pinza piatta, avvicinarsi il più possibile alla cute dell’animale e tirare piano, in modo da staccare l’apparato buccale che non dovrebbe rimanere all’ interno della pelle.
Inoltre è bene distruggerla ma non per terra, calpestandola, perché in caso di femmina infetta e gravida, non si farebbe altro che far continuare il suo ciclo.
È indicato quindi immergerla in alcool o benzina o olio, e lasciarla macerare.
Quindi attenzione alle zecche, sempre più resistenti.
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