Erlichiosi nel cane, un altra malattia trasmessa dalle zecche

Erlichia cane

L’Erlichiosi canina è una malattia trasmessa da un batterio, che infetta le zecche, l’Ehrlichia canis. E’ molto grave se non la si cura, e potrebbe essere trasmessa anche da sangue infetto, durante una trasfusione.
Vediamo di cosa si tratta.

Erlichiosi nel cane.

L’Erlichia è un batterio, che penetra nel corpo della zecca: un parassita esterno, che può attaccarsi alla pelle dei nostri cani per succhiare loro il sangue.
Non è l’unica patologia, anche la piroplasmosi infatti, è malattia causata dal morso di zecche ed è molto invalidante. (Puoi leggere tutto sulla piroplasmosi da questo articolo). Ecco perché è così importante fare prevenzione contro i parassiti esterni, per non incorrere nelle malattie da loro trasmesse.
E’ endemica in tutto il bacino mediterraneo, oltre ad essere fortemente presente nelle aree tropicali.
Inoltre è malattia spesso concomitante con infestazione da Leishmaniosi.

Attenzione però, non vorrei creare allarmismi!
Se hai trovato una zecca sul tuo cane, prima di tutto non è detto che sia per forza infetta, in secondo luogo, se anche lo fosse, necessita di 24 ore per poter trasmettere il batterio, per cui ti basterà tenere sempre controllato il tuo amato peloso tutte le volte che esce.
Inoltre, l’associazione con la Leishmaniosi è soprattutto presente in zone endemiche, sia di Erlichia che di Leishmania.

Come avviene il contagio per l’Ehrlichia canis ?

La zecca infetta, sale sul cane e fa un pasto di sangue. E’ durante questo atto che il batterio penetra nell’organismo del peloso e viene intercettato immediatamente dal suo sistema immunitario.
E’ molto furbo e riesce comunque a non farsi distruggere, quindi rimane al suo interno lasciandosi trasportare.
Grazie alle cellule che circolano nel sangue, raggiunge gli organi che per primi sono deputati a filtrare i corpi estranei, quindi milza, fegato, linfonodi, in seguito riesce a raggiungere altri tessuti.

Ehrlichia canis, come si manifesta la malattia

L’incubazione della malattia è variabile, da 8 a 20 giorni.
Quando si conclama, può presentarsi in tre differenti forme, a seconda dello stato immunitario del soggetto colpito, dalla virulenza del ceppo e dalla possibile presenza di infezioni concomitanti:

  • Forma acuta,
  • forma subacuta e
  • cronica.

La sintomatologia è differente e può essere più o meno presente, ma tutte le manifestazioni nascono da una carenza di piastrine (trombocitopenia) indotta dal batterio.

La forma acuta può mostrarsi con febbre molto alta, sopra i 40°, letargia, anoressia, apatia, scolo oculo-congiuntivale ed ingrossamento dei linfonodi.
Inoltre potranno esserci pallore delle mucose e sintomi oculari anche gravi, quali uveiti, ulcere corneali e glaucoma.
Anche sanguinamenti possono essere presenti.
Ha una durata variabile, da 8 a 20 giorni, ma potrebbe anche passare inosservata, senza sintomi e guarire totalmente in modo spontaneo.

Quando invece non riesce a guarire, può subentrare una forma sub-acuta, (o sub-clinica) senza sintomi se non ematologici, con alterazione dei valori, e che può durare dai 40 giorni, fino a 5 anni.
Anche questa fase potrebbe rimanere senza segni.
Il problema è che l’animale rimane infetto e portatore della malattia. Potrà far infettare altre zecche e quindi  altri cani.

In questa fase il cane può trasmettere la malattia se fa da donatore di sangue, attraverso trasfusioni non controllate.

In queste prime due fasi, la carenza di piastrine riesce in parte ad essere compensata dalla loro produzione a livello del midollo osseo dal quale le piastrine arrivano.

Erlichiosi nel cane: forma cronica.

La forma cronica è quella più grave, in quanto instaura una sintomatologia emorragica, non solo per la ridotta presenza di piastrine consumate dal batterio, ma anche per una ridotta produzione di cellule precursori delle piastrine, che compromettono la coagulazione del sangue.
Si presenta con epistassi (sanguinamento dal naso) petecchie (microemorragie puntiformi, dovute a rottura di piccoli vasi capillari) a livello delle mucose buccali  o ecchimosi (dei lividi) .
Il batterio inoltre, avendo creato danni a livello midollare, dove le cellule del sangue vengono formate, crea una riduzione della funzionalità del sistema immunitario del soggetto.
Infezioni ricorrenti, piodermiti, setticemie, sono ulteriori conseguenze.

Erlichiosi nel cane

Diagnosi di Ehrlichia canis

La diagnosi di Erlichiosi viene fatta attraverso l’osservazione della sintomatologia, non sempre probante purtroppo:

  • il segnalamento: la zona di provenienza endemica o meno, se ha avuto infestazioni da zecche,
  • analisi di laboratorio
  • indagini diagnostiche specifiche.

Queste ultime potranno valutare sia la presenza del batterio che la presenza di anticorpi.
In quest’ultimo caso, bisogna sempre aspettare che la fase incubatoria della malattia sia terminata (7-28 giorni), affinché gli anticorpi siano effettivamente presenti e non ci siano risultati falsi negativi.

Terapia e cura della Erlichiosi

La terapia di questa malattia è volta ad eliminare il batterio. E’ affrontabile con un trattamento antibiotico, ma a volte non è sufficiente essendo necessario anche un trattamento con glucocorticoidi, soprattutto nelle forme croniche.
In caso si necessità si potrebbero rendere utili anche trasfusioni e terapie di sostegno.
La prognosi è buona soprattutto nelle forme acute, mentre non è di semplice guarigione la forma cronica.
E’ sempre consigliato inoltre, effettuare titolazioni anticorpali anche dopo la guarigione (2-3 settimane dopo) in quanto gli anticorpi possono persistere anche per anni.

Trattamenti preventivi per la Erlichiosi canina

Come al solito prevenire è meglio che curare! Ecco allora che il trattamento per il controllo delle parassitosi esterne, con collari repellenti, o prodotti spot-on è assolutamente consigliato.
Inoltre può essere utile effettuare dei test sierologici di controllo annuali, per gli animali che vivono in zone endemiche, test assolutamente semplici da effettuare e per nulla invasivi, grazie a comodi ed affidabili kit diagnostici.

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Ringraziamo per le immagini Margherita Maragno e i suoi meravigliosi Dexter E Gwen.