E se il gatto avesse problemi di cuore? Ecco i 10 sintomi da conoscere

cardiopatia gatto sintomi

I sintomi delle malattie cardiache nel gatto sono molto difficili da riconoscere.

In questo articolo voglio quindi spiegarti come identificarne i più frequenti.

Se riconoscere i sintomi delle patologie cardiache nel cane, non è affatto semplice, farlo nel gatto è ancora più difficile.
Questo perché il gatto, a differenza del cane, sembra interagire meno con la tua vita quotidiana.
Non hai certo l’abitudine di portarlo in giro con te, le passeggiate (quando ha la possibilità di farlo) sono solitarie ed anche il gioco è spesso fatto in totale autonomia.
Insomma, il gatto è un essere molto indipendente ed è questo uno dei motivi per cui lo ami tanto, no?
Ma questo significa che devi affinare le tue capacità di osservazione!

Se vuoi fare un controllo al cuore del tuo gatto, abbiamo studiato un protocollo prevenzione fatto apposta per lui, scoprilo qui.

Ed allora cominciamo dai perché.

Malattia cardiaca nel gatto: cause più frequenti.

Le cardiopatie possono essere di origine:

  • congenita
  • ereditaria
  • acquisita.

La malattia congenita è presente dalla nascita e dovuta a mutazioni genetiche occasionali o ereditarie.

Una spiccata familiarità denota, invece, una possibile origine ereditaria della malattia, trasmessa alla discendenza per via parentale.
I gatti di razza Main Coon, il Norvegese ed il Persiano, ad esempio sono più frequentemente soggetti a Cardiomiopatia Ipertorfica.

La cardiopatia acquisita invece, è una malattia a sviluppo occasionale che può presentarsi indipendentemente da fattori genetici (ad esempio, l’infezione di una valvola cardiaca, o i tumori). Fonte

Altre cause di malattia cardiaca nel gatto, non ascrivibile a ereditarietà o familiarità è la carenza di tuarina nella dieta: un amminoacido essenziale (che quindi il gatto non è in grado di  produrre da solo).

C’è da specificare però che questo tipo di carenza è ascrivibile a diete casalinghe non correttamente integrate o da soggetti con assorbimento non corretto di questo amminoacido.

Altre cause potrebbero essere:

  • Malattie delle valvole cardiache
  • Aritmie cardiache
  • Cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco)
  • Cardiopatie dovute ad ischemica (cronica o anche senile)
  • Malattie polmonari con deterioramento della funzione cardiaca
  • Cardiopatie congenite (che colpiscono cuccioli e adulti)
  • Filariosi cardiopolmonare
  • Malattie parassitarie e metaboliche
  • Endocrinopatie (malattie delle ghiandole, ad esempio Ipertiroidismo)
  • Tumori del cuore o delle strutture anatomiche vicine
  • Ipertensione arteriosa ed altre.

Conseguenze di malattia cardiaca nel gatto

Come abbiamo già detto nell’articolo dedicato alle patologie cardiache del cane, il cuore è l’organo più importante del sistema cardiocircolatorio.

Una sua insufficienza o scompenso crea l’incapacità a soddisfare le esigenze metaboliche dell’organismo provocando un insieme complesso di conseguenze.

L’apparato che per primo si deteriora a causa di un malfunzionamento cardiaco è quello respiratorio.

Il soggetto si affatica più velocemente, ha il fiato corto appena comincia ad aumentare lo sforzo e questo per una minor capacità del sangue di trasportare ossigeno (il cuore ha minor capacità di farlo circolare).

Ma questi non sono segni che si notano facilmente nel gatto. Cosa potresti guardare quindi?

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Sintomi più frequenti nella cardiopatia del gatto:

  1. FAME D’ARIA: se il gatto respira spesso con la bocca aperta, anche quando non fa caldo, anche solo dopo una attività leggera, questo dovrebbe insospettirti. Non è sempre significativo di malattia cardiaca, ma è certamente un sintomo di difficoltà respiratoria che potrebbe essere dovuto anche a dolore generico, ma comunque non è un atteggiamento normale.
  2. CAMBI DI COMPORTAMENTO: essere meno socievole, lasciarsi accarezzare più difficilmente, essere più aggressivi e giocare di meno.
  3. MIAGOLII DIVERSI DAL SOLITO: il gatto si lamenta senza un perché, è più irrequieto, anche e soprattutto di notte.
  4. CIANOSI DELLE MUCOSE: la difficoltà respiratoria e la scarsa ossigenazione delle zone più periferiche, può creare uno stato cianotico, che si evidenzia in una colorazione più scura delle mucose (le puoi guardare dalle gengive) frequente nel gatto giovane in presenza di alcune cardiopatie congenite complesse.
  5. PERDITA DI CONDIZIONE FISICA E PEGGIORAMENTO DELL’ASPETTO DEL PELO: dovuto soprattutto alla diminuita frequenza di pulizia. (Minor grooming)
  6. ANORESSIA: una diminuzione dell’appetito è sempre (o quasi) segno di malessere e spesso è un sintomo presente anche nelle patologie cardiache; anche un appetito CAPRICCIOSO, può essere segno di malattia.
  7. ASTENIA: svogliatezza al movimento, dormire molto più del solito, essere poco attivo (mentre prima lo era molto di più) può essere un segno di cardiopatia nel gatto.
  8. TENDENZA AD ISOLARSI
  9. VOMITO: lo so non è un sintomo specifico, ma si può presentare, come anche una
  10. SALIVAZIONE ABBONDANTE: la così detta scialorrea.

In caso la malattia sia in fase più avanzata si possono poi avere altri sintomi, quali ad esempio:

  1. GRAVI DIFFICOLTÀ’ RESPIRATORIE
  2. VERSAMENTO ADDOMINALE: l’addome si gonfia a causa di liquidi che si accumulano nelle sue cavità, il gatto sembra ingrassato, in realtà se lo si osserva con maggior attenzione, si nota che ha la colonna vertebrale più visibile, come anche l’arco costale. Al contrario, quindi, è più magro ed è gonfio nella sua parte inferiore.
  3. VERSAMENTO PLEURICO: liquido nella cavità pleurica, quella che contiene il polmone e che può comprimerli causando serie difficoltà respiratorie
  4. SINCOPE: come nel cane si possono avere degli episodi in cui il gatto perde conoscenza (sviene), per un periodo più o meno breve, a causa di una transitoria carenza di ossigeno a livello cerebrale.
  5. TROMBOEMBOLIE ARTERIOSE: a causa di una ostruzione di un vaso e a seconda della localizzazione del trombo, il gatto potrebbe presentare dolore molto forte ed impossibilità di movimento, l’intervento tempestivo in questo caso è necessario per salvare la vita dell’animale. Può essere (a volte) il primo sintomo manifesto se la malattia cardiaca non è mai stata diagnosticata.

Come vedi la situazione è tutt’altro che semplice e se dovessi pensare a tutte le volte che il tuo gatto non ha mangiato, o ha avuto anche solo uno di questi segni, probabilmente ti allarmeresti.
Cosa fare allora di davvero utile ed importante per essere sicuro e tranquillo sulla salute del cuore del tuo gatto?

Per prevenire le patologie cardiache? Fare controlli regolari!

Sembrerà banale, ma è l’unica cosa che puoi fare di davvero efficace.

Eseguire una visita di routine almeno una volta all’anno, consente al tuo medico di valutare, attraverso l’auscultazione, la condizione generale del cuore del tuo gatto.

Inoltre, dopo i 5/6 anni, valutare la possibilità di effettuare anche una ecocardiografia di controllo ed un esame del sangue. (Prova a guardare i nostri pacchetti prevenzione malattie, trovi anche questi).

Questo ti consentirà di renderti conto in tempo della presenza di qualcosa di anomalo, potendo quindi affrontare una eventuale terapia, assieme al professionista che ti segue, quando la malattia è ancora ad uno stadio iniziale, e senza complicanze.

A questo scopo abbiamo pensato a dei pacchetti prevenzione per le malattie cardiache, che per le malattie tipiche dei soggetti anziani. Le puoi scoprire da qui.

Ma c’è un’altra cosa che potresti fare per valutare lo stato di salute del tuo gatto, oltre ai controlli dal medico. Effettuare tu un controllo, una volta ogni tre o quattro mesi: contare gli atti respiratori del tuo gatto mentre dorme.

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Photo credit: Moyan_Brenn via Foter.com / CC BY

Frequenza respiratoria notturna, impara a registrarla.

La frequenza respiratoria è la quantità di atti respiratori che il tuo gatto effettua in un minuto.
(Il movimento del torace che si alza e si abbassa è un atto respiratorio, per cui conti UNO)

Il momento migliore per valutare questo parametro è mentre sta dormendo.
In questo modo non sarà influenzato da eventi stressanti, o dall’aumento della frequenza per attività qualunque, anche le fusa sballano questo valore!

Valuta anche la possibilità di contare gli atti anche in base alla distanza dall’assunzione del pasto.
Ad esempio, contali sempre a distanza di due ore dal pasto, mentre dorme.

Perché è importante questo parametro?

Perché, come hai visto, l’aumento della frequenza respiratoria è il primo sintomo che si evidenzia, ma è anche quello più difficile da valutare!
L’unico modo che hai per essere certo che davvero sta aumentando, è conoscerne il valore effettivo mentre dorme e valutarlo come variazione nel tempo.

Ecco allora che potresti segnarti sul calendario il valore della frequenza respiratoria del gatto mentre dorme, guardando l’orologio e facendo passare un minuto.
Segnati la frequenza e l’orario in cui hai preso questo valore.

Il valore normale della frequenza respiratoria è inferiori a 30/35 atti respiratori per minuto.

Se hai contato un valore molto distante da questo parametro, prova a rifarlo dopo 5 minuti. In caso si discosti ancora, informa il tuo medico.
Questo valore dovrebbe essere costante nel tempo, ecco perché è importante ricordarsi di contarlo, ad intervalli regolari.

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