Insufficienza renale: gatto anziano sottopeso? ecco come gestirlo
Il gatto anziano può andare incontro a dimagramento e perdita di condizione fisica, soprattutto se affetto da insufficienza renale cronica. Vediamo come accorgerci per tempo di questa situazione.
Il gatto anziano può ammalarsi più facilmente ed è per questo che è così importante effettuare controlli regolari.
Patologie renali potrebbero essere molto invalidanti e predisponenti a forme insidiose e croniche come, appunto l’insufficienza renale.
Come per il diabete, anche nell’insufficienza renale cronica è molto importante un protocollo diagnostico corretto, ma lo è ancor di più il riconoscimento dei suoi segni prima che la funzionalità dell’organo sia totalmente compromessa.
Insufficienza renale nel gatto
L’insufficienza renale nel gatto è una sindrome progressiva, acuta o cronica che consegue ad una perdita di funzionalità del rene.
Ne deriva un accumulo di tossine che, invece di poter essere normalmente drenate e riversate nelle urine, rimangono nel circolo sanguigno.
La forma acuta, è improvvisa e può conseguire ad esempio a ostruzione per blocco urinario o infezione del parenchima (tessuto) renale e sue unità funzionali ed è reversibile, qualora la causa venga riconosciuta e rimossa, oppure addirittura mortale se si perpetua nel tempo.
L’insufficienza renale si definisce cronica quando perdura per almeno tre mesi.
Insufficienza reale cronica nel gatto: cos’è?
L’anatomia e la funzionalità del rene in condizioni fisiologiche normali, te l’ho spiegata schematicamente nell’articolo riferito al cane al quale ti rimando per semplicità, visto che è sovrapponibile.
La differenza sostanziale tra rene del cane e gatto risiede nella maggior capacità di quest’ultimo di concentrare le urine e quindi di poter bere meno. In pratica eliminando una minor quantità di acqua dall’organismo, il gatto sente meno necessità di assumerne.
L’insufficienza renale cronica è una condizione in cui l’unità funzionale del rene, il nefrone, non riesce più a svolgere le sue funzioni di assorbimento ed escrezione, lasciando quindi passare sostanze che non dovrebbe, nell’urina e trattenendo nel sangue particelle che invece, dovrebbero uscire in fretta dall’organismo attraverso la pipì.
E’ un processo progressivo che si manifesta in modo eclatante e con sintomi davvero evidenti, solo quando arriva a coinvolgere il 70-75% di nefroni presenti nel rene, a causa della grande capacità di adattamento e compensazione di questi.
Il nefrone, quando viene danneggiato, fa sì che quelli accanto comincino a lavorare di più.
Questi si ingrossano per filtrare meglio e poi “si rompono” e degenerano, facendo lavorare di più quelli a loro vicini, che a loro volta si ingrossano e così si crea il circolo vizioso che porta all’insufficienza.
Cause di insufficienza renale nel gatto.
Le cause che possono ridurre la funzionalità del rene nel gatto possono essere congenite, famigliari o acquisite, cioè provocate da altre malattie.
Ci sono razze che possono essere maggiormente predisposte a patologie renali:
- Abissino, Siamese, Orientale: soggetti a amiloidosi.
- Gatto domestico a pelo lungo, Himalayan, Persiano: rene policistico.
- Persiano: displasia renale.
- Gatto domestico a pelo corto, Himalayan: agenesia renale unilaterale.
In questi sarà maggiore l’attenzione da dedicare all’aspetto dell’alimentazione e stile di vita.
Tra le possibili cause scatenanti, troviamo tutte quelle che provocano danni renali:
- malattie infettive, virali o batteriche,
- stati infiammatori,
- infezioni secondarie (glomerulonefriti),
- patologie neoplastiche (tumori) come il linfoma;
- alcuni farmaci nefrotossici, tra cui: antinfiammatori ad uso umano (aspirina, ibuprofen), antifungini e chemioterapici;
- blocco urinario (ostruzione uretrale),
- calcoli renali.
Insufficienza renale nel gatto: sintomi.
Il gatto non manifesta, in modo eclatante la sua sindrome fino a che la funzionalità non viene quasi totalmente persa.
La sintomatologia è progressiva e normalmente comincia con un aumento della sete (polidipsia) e della quantità di urina prodotta (poliuria), un po’ come avviene nel diabete.
Alla progressione della malattia si possono poi presentare:
- anoressia,
- vomito,
- diarrea,
- anemia,
- pallore delle mucose,
- ulcere della mucosa buccale,
- alitosi,
- perdita di peso,
- disidratazione,
- aumento della pressione arteriosa,
- abbattimento del sensorio.
Il gatto perde vitalità e condizione, si isola, mangia sempre di meno, beve molto e urina altrettanto.
La morte sopraggiunge per intossicazione uremica, quando cioè le sostanze tossiche che dovrebbero essere escrete con le urine, rimangono in circolo in tale quantità e tempo che l’organismo non riesce più a sopravvivere.
Insufficienza renale nel gatto: i 4 stadi IRIS e la diagnosi
Anche per il gatto esistono 4 stadi che l’IRIS (International Renal Interest Society) ha classificato in base alla sintomatologia, ma soprattutto in base alle evidenze diagnostiche.
A seconda dei valori ematici rilevati di creatinina, SDMA, pressione arteriosa e azotemia e alla presenza di proteinuria, si avranno 4 stadi di gravità della malattia renale. (Per il significato dei diversi valori ti consiglio di leggere l’articolo Insufficienza renale nel cane).
Questa classificazione sarà importante al fine di approntare un protocollo terapeutico che possa prendere in considerazione tutti i danni che la progressione della malattia provoca ai diversi distretti: apparato digerente, occhi, muscoli, sistema nervoso ecc. ecc.
Stadio I
Azotemia: ASSENTE
SDMA > 14μg/dl
Creatinina < 1,6 mg/dl
Proteinuria: ASSENTE
Pressione arteriosa: < 150 mg/hg
Stadio II
Azotemia: LIEVE
SDMA 14 -25 μg/dl
Creatinina 1,6 – 2,8 mg/dl
Proteinuria: 0,2 – 0,4
Pressione arteriosa: 150 – 159 mg/hg
Stadio III
Azotemia: MODERATA
SDMA 25 – 45 μg/dl
Creatinina 2,9 – 5,0 mg/dl
Proteinuria: 0,2 – 0,4
Pressione arteriosa: 160 – 179 mg/hg
Stadio IV
Azotemia: GRAVE
SDMA > 45 μg/dl
Creatinina > 5,0 mg/dl
Proteinuria: > 0,4
Pressione arteriosa: >180 mg/hg
Per arrivare a diagnosi e corretta stadiazione sarà poi necessario effettuare altre indagini diagnostiche come esami approfonditi del sangue e delle urine e l’ecografia addominale, per mettere in evidenza possibili danni ad altri organi e determinare se possibile la causa scatenante.
I sintomi legati ad ognuna delle diverse fasi sono state già descritte nell’articolo sul cane a cui ti rimando.
Malattia renale cronica: la terapia.
Come per il cane, anche nel gatto la terapia sarà volta alla riduzione dei sintomi e al tentativo di ridurre la velocità di degenerazione della funzionalità renale.
La condizione della salute degli altri organi sarà da tenere in forte considerazione e da trattare a seconda del loro coinvolgimento.
Purtroppo la funzionalità renale non è recuperabile, a meno che non si tratti di patologia improvvisa derivante da altre, come nel caso di insufficienza renale acuta dovuta ad ostruzione.
Insufficienza renale cronica nel gatto: il ruolo della dieta, a cura della Dott.ssa Annalisa Barera
Fondamentale risulterà l’alimentazione che dovrà essere fatta con una dieta che prevede come fonte proteica, proteine di altissima qualità (carne a ridotto tenore di purine, quindi non frattaglie ad esempio) ed un bilancio elettrolitico molto preciso, a causa dello squilibrio che si instaura nell’assorbimento di questi microelementi proprio a livello del rene mal funzionante.
La dieta dovrà essere seguita in modo molto preciso, possibilmente attraverso cibi umidi per aumentare la quantità di acqua assunta e cercare di limitare la disidratazione dovuta alla incapacità del rene di concentrare le urine.
L’alimentazione del gatto avrà questi obiettivi:
- controllare l’uremia (quindi diminuire o non far aumentare gli scarti derivati dal metabolismo delle proteine) effettuabile somministrando solo proteine che abbia reale funzione nutritiva (metabolismo dei tessuti e fonte energetica);
- ridurre i disturbi associati agli squilibri elettrolitici, e bilancio acido- base;
- portare un nutrimento reale al fisico;
- ridurre la progressione della malattia;
- utilizzo di integratori complementari alla dieta, utili a chelare il fosforo.
Questi obiettivi sono raggiungibili attraverso un accurato controllo delle fonti proteiche che devono essere di altissima qualità (quindi proteine animali e non derivati) ed un bilancio dei microelementi corretto.
Un ruolo fondamentale avranno anche le integrazioni con acidi grassi essenziali, in particolare gli omega-3 che hanno uno straordinario potere antinfiammatorio sul parenchima (cioè tessuto) renale, grazie alla capacità di ridurre lo stress ossidativo che si crea in quel distretto.
La gestione del gatto anziano nell’insufficienza renale cronica.
Il gatto anziano subisce fisiologicamente una ridotta funzionalità renale, dovuta proprio all’età.
Questo porta ad una riduzione della condizione fisica, aggravata dalla malattia renale, sia perché ha un ridotto appetito, sia perché spesso ha episodi di vomito.
La perdita di peso è dovuta sia ad una diminuita assunzione di cibo, che ad un eccessivo metabolismo muscolare che ne provoca un consumo esagerato.
Questa condizione, nota con il nome di cachessia, è spesso presente in soggetti con patologie tumorali, o degenerative croniche a carico dell’apparato respiratorio o cardiaco ad esempio.
Gatto anziano con malattia renale cronica: aspettative di vita.
Il peso del gatto ha valore prognostico.
Nei gatti è stato osservato che la perdita di condizione fisica e di peso, è determinante nello stabilire la prognosi, quindi al tempo di sopravvivenza del micio.
Questo perché la perdita dell’appetito, è provocata ad una moltitudine di condizioni patologiche a loro volta aggravanti la condizione:
- aumento della pressione arteriosa
- disidratazione
- cambio della percezione del gusto
- anemia
- ipokaliemia (diminuita concentrazione di potassio nel sangue)
- possibile disturbo della percezione della fame. [1]
In pratica i soggetti con peso maggiore all’inizio della patologia, riescono a sopravvivere più a lungo.
Ma il peso determinato dalla massa muscolare è quello più importante e sarò quindi da tenere monitorato.
Al suo diminuire corrisponderà una riduzione della condizione fisica e velocità di decadimento.
Ecco che diventa fondamentale riuscire a valutare il reale stato muscolare del micio, il quale potrebbe essere grasso, ma con una muscolatura già compromessa.
Per fare questo esiste un semplice esame empirico, che valuta lo stato di nutrizione del gatto, non solo attraverso la sua osservazione, ma anche controllando lo strato muscolare presente sulla colonna vertebrale.
Qui sotto la valutazione con una utile infografica. [3]
La gestione dell’alimentazione del gatto anziano con insufficienza renale cronica.
Il gatto anziano ha due particolarità che lo distinguono da tutte le altre specie:
- il fabbisogno di proteine è molto maggiore rispetto al cane.
Il gatto è un carnivoro stretto e questo fa sì che abbia necessità di assumere proteine dalla carne.
Quando la sua alimentazione non è adeguata, il fabbisogno energetico (quindi di amminoacidi) lo porta a consumare riserve muscolari e non di grassi. - Il metabolismo del gatto anziano, invece di diminuire tende a rimanere costante o ad aumentare. Questo porta ad un aggravio del consumo calorico che con la malattia aumenta. [2]
Inoltre nel gatto anziano si ha una ridotta capacità di digestione delle proteine e dei grassi, con quindi una ancora maggiore tendenza alla cachessia e degenerazione muscolare.
Altro fattore che complica la gestione dell’alimentazione del gatto in questa condizione è certamente il diminuito appetito e sete che lo porta al rifiuto del cibo.
Anche se non è sempre semplice verificare la presenza di nausea, quando non c’è vomito, sarà certamente consigliato utilizzare farmaci che possano ridurre questa sensazione, oltre a poter intervenire con integratori oressizzanti (che aumentino l’appetito).
Piccoli trucchi potrebbero essere:
- spostare la sede della ciotola
- variare la temperatura della pappa
- aggiungere poca acqua (del tonno al naturale), possibilmente senza sale, per non influire sulla pressione arteriosa.
Se, nonostante questo, non si riesce ad aumentare l’assunzione di cibo, sarò necessario intervenire con un sondino per l’alimentazione forzata.
Anche l’idratazione attraverso flebo sottocutanee, possono essere fatte con successo.
Prevenzione dell’insufficienza renale cronica nel gatto.
La prevenzione più efficace nel gatto è certamente quella di alimentarlo fin dalla sua più giovane età con alimenti di alta qualità.
Un alimento possibilmente umido con fonti proteiche provenienti da carne e non da derivati, che non affatichino quindi l’apparato renale a causa di una esagerata escrezione di amminoacidi non edibili.
Un altro passo fondamentale sarà quello di effettuare visite e controlli regolari, con ecografie ed esami del sangue e delle urine al fine di verificare la presenza di anomalie.
Tip.
Un importante parametro predittivo di malattia è il PU/CU, cioè il rapporto tra le proteine urinarie e la creatinina, chiedila al tuo veterinario!
Fare particolare attenzione al comportamento del gatto che, di norma beve e urina poco. Rispettare le sue necessità comportamentali, per averlo sempre in forma e felice.
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Bibliografia.
- Gunta SS, Mak RH. Ghrelin and leptin pathophysiology in chronic kidney disease. Pediatr Nephrol 2013;28:611-616.
- Laflamme DP. Nutrition for aging cats and dogs and the importance of body condition. Vet Clin North Am Small Anim Pract 2005;35:713-742.
- http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1098612X1100146X