Il tuo cane ha l’alito cattivo? Scopriamone causa, prevenzione e cura!

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Se il tuo cane ha l’alito cattivo, non è perché ha mangiato pesante! Scopriamo quali sono le cause, i rimedi e la prevenzione a questo fastidioso problema.

L’altra mattina una signora molto distinta, è entrata con il suo Carlino nella nostra sala d’aspetto.
Cappottino (del Carlino, Ginger, così si chiama) in tinta con la borsa e scarpe, guinzaglio e collare tono su tono, la coppia sembrava molto affiatata.
Arrivato il suo turno, chiedo alla Signora quale fosse il motivo della visita e lei, quasi in lacrime mi dice che la convivenza con il suo cane di oramai 12 anni è diventata praticamente impossibile: “Ginger è abituata a dormire con me, ma da qualche tempo non posso più farcela, ha un alito che sembra si sia mangiata un cadavere, cosa posso fare?”

La causa principale dell’alito cattivo nel cane è soprattutto il tartaro dentale. 

Il tartaro non è altro che l’indurimento dello strato batterico che si forma sui denti del nostro cane. (Come sui nostri d’altronde).
Se questo non viene rimosso, si accumula e si stratifica sempre di più creando una vera e propria colonia di microorganismi (patogeni) all’interno della bocca, che può provocare, oltre al cattivo odore dell’alito, molte malattie, anche gravi.

E’ un vero circolo vizioso: più il tartaro si forma, più i batteri vi si aggrappano sopra e proliferano!

Ci sono svariati fattori che influenzano la formazione di tartaro:

  • composizione della saliva: predisposizione famigliare e di razza (i cani di piccola e piccolissima taglia sono maggiormente predisposti)
  • abitudini alimentari: assunzione di alimenti solo morbidi, che non stimolano la masticazione
  • scarsa o assente igiene dentale
  • assente o scarsa abitudine alla masticazione: molti cani aspirano il cibo senza mai masticare ecco perché è importante stimolarli a farlo
  • costituzione errata dell’accoppiamento mascella-mandibola
  • alimentazione con molti carboidrati

Quali sono i rischi dell’accumulo di tartaro sui denti, oltre all’alito cattivo nel cane?

Un eccesso di tartaro sui denti può provocare molti danni:

  • la continua ingestione di batteri all’interno dell’apparato digerente,
  • sinusiti mascellari,
  • stomatiti,
  • piorrea (la gengiva si ritrae, scoprendo il colletto del dente),
  • endocarditi: i batteri in circolo possono arrivare fino al cuore, ma anche a reni, polmoni e fegato,
  • le sostanze solforate (causa del cattivo odore dell’alito) che vengono sprigionate dai batteri, sono nocive per la mucosa orale, provocandone l’alterazione e la morte cellulare. (Fonte)

Ma la conseguenza più invalidante è il dolore.
Se ti è capitato di assistere a questo problema, avrai anche notato che il cane, quando è afflitto da molto tartaro, spesso sbava abbondantemente. La scialorrea (l’abbondante salivazione appunto) generalmente è un sintomo di disagio, di dolore.
Questo perché il tartaro, oltre a schiacciare meccanicamente la gengiva verso il basso e quindi lasciare scoperto il colletto del dente (parte estremamente sensibile, perché ricca di innervazione) si insinua anche al di sotto di essa, scollandola proprio dall’attaccatura del dente.
Questo provoca il dolore e la possibile caduta dei denti.

A tal proposito però, vorrei specificare che è certamente meglio un dente tolto, piuttosto che un dente dolorante.

Lo sottolineo, in quanto spesso incontro ritrosia all’idea dell’asportazione di un dente.
Ma se tu dovessi masticare su un dente che ti fa male, piuttosto che su un dente che non c’è, cosa preferiresti?
Bene e adesso capiamo cosa possiamo fare per prevenire la formazione del tartaro nel cane.

Se l’alito cattivo nel cane è dovuto al tartaro, ecco allora come prevenirlo!

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Come detto, il tartaro è dovuto all’accumulo di batteri sui denti. Il modo per prevenirne la formazione è quindi quello di abituare il tuo cane a

Lavarsi i denti!

Non sto scherzando, come noi ci spazzoliamo i denti ogni volta che mangiamo, una ottima abitudine sarebbe quella di farlo anche ai nostri piccoli amici, il più spesso possibile, tutti i giorni o qualche volta alla settimana.
Esistono dei dentifrici apposta (non usare quelli per le persone, contengono il fluoro che è tossico per loro) che puoi mettere su di una pezza di stoffa, magari ruvida.
Con un dito spazzoli i denti del tuo cane che, se abituato fin da piccolo, si divertirà un mondo.

Somministra mangimi specifici

Esistono dei mangimi specifici per la diminuzione della formazione del tartaro: sono mangimi che diminuiscono la carica batterica della bocca, oltre a diminuire la formazione della saliva.
Possono essere dati un paio di volte alla settimana, oppure usati come premio.
Questi mangimi hanno una composizione particolare e quindi obbligano il cane alla masticazione.
Vanno comunque somministrati sotto consiglio medico perché possono avere delle controindicazioni in caso di patologie particolari.

Somministra integratori specifici

Una volta stabilito che il tuo cane ha una certa predisposizione alla formazione del tartaro, e quindi anche all’alitosi, potresti prevenirne la formazione aggiungendo degli integratori alla sua razione giornaliera (sono in polvere). Questi contengono sostanze aromatiche ed antibatteriche, che aiutano a ridurre l’insorgenza del problema.

Fallo masticare

Abbiamo visto come l’assenza di masticazione (e quindi del massaggio proveniente da questa azione) provoca un aumento della formazione di tartaro.
Questo può avvenire perché i denti non riescono a masticare (a causa di una scorretta conformazione della mandibola) e quindi lì non si può fare altro che pulirli manualmente, oppure perché il cane non è abituato a farlo.
Per farlo masticare si possono quindi somministrare degli ossi appositamente prodotti o ancora meglio le corna di cervo per la diminuzione della formazione del tartaro.

Anche la somministrazione di una alimentazione corretta (in caso di alimentazione fresca) può davvero fare la differenza ed a volte basta questa per non far crescere un eccesso di tartaro, considerando che, purtroppo l’alimentazione commerciale è spesso ricca di carboidrati che ne accelerano la crescita.

Bene, ma adesso che il tartaro c’è e l’alito del mio cane è davvero cattivo, cosa posso fare??

La soluzione, che in realtà è anche un metodo di prevenzione alla formazione eccessiva di tartaro e quindi dell’alito cattivo del tuo cane, è la detartarizzazione ad ultrasuoni.

Cos’è la detartrasi ad ultrasuoni? L’unico modo per togliere (tutto) il tartaro.

E’ un metodo di rimozione del tartaro, che necessita di sedazione ed anestesia e che riesce ad eliminare tutto il tartaro.
A differenza di quella manuale (che può quindi essere fatta anche senza anestesia, ma che risulta assolutamente non sufficiente a risolvere il problema) questa pratica assicura la rimozione anche del tartaro posto al di sotto del colletto gengivale, ripristinando quindi la corretta anatomia del dente e della gengiva che lo sorregge.

Una corretta detartarizzazione però non è sufficiente. Per essere davvero efficace, è necessario che venga effettuata anche la LUCIDATURA del dente.
Questa è una pratica fondamentale per la prevenzione della formazione della futura placca. Un dente liscio sarà meno attaccato dai batteri e quindi avrà una formazione di tartaro decisamente inferiore rispetto ad uno non lucidato.

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Quali i rischi della detartarizzazione ad ultrasuoni?

In se l’intervento non comporta alcun rischio. Piuttosto i pericoli sono connessi alla necessità di essere fatto in anestesia.
Considerando che il tartaro spesso viene trascurato e che quindi il problema si manifesta in cani a volte anziani, il rischio connesso alla salute è legato più all’età del soggetto che deve essere sottoposto a sedazione.

Ecco perché è importante non arrivare a fare la prima detartrasi ad un cane anziano.

Inoltre è solo attraverso una accurata ispezione della bocca che si può evidenziare la possibile presenza di tumori della bocca. (Leggi questo articolo a riguardo).

Se l’intervento viene fatto al cane quando è semplicemente adulto, una volta all’anno (anche meno se si attuano tutte le premure elencate sopra) quando il cane arriva ad essere anziano, potrà non necessitare di interventi così drastici.

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Photo credit: WickedVT via Foter.com / CC BY-NC-ND