Ketty e la piometra: una questione di vita o di morte!

come riconoscere piometra cane

Come si riconosce la piometra nel cane? Malattia che può diventare molto grave si deve conoscere!

La Piometra è un’infezione dell’utero che colpisce le femmine intere in età avanzata. Vi racconto la storia di Ketty e di come è stata salvata da questa grave malattia.
Si chiama Ketty. Piccola Ketty per gli amici.
Giovanna, in una giornata d’autunno in cui cercava disperatamente un paio di scarpe comode per la sua infinita gravidanza (era all’ottavo mese ma le sembrava di aspettare quella bimba da un paio d’anni…) uscendo da un negozio, con le sneakers nuove già indossate, l’aveva vista accanto ad un cassonetto della spazzatura.

Piccola da poterci stare nella scatola che conteneva i suoi vecchi mocassini, non ci ha pensato due volte.
Butta le scarpe e ci infila il cucciolo.
Nero come il carbone. Una macchia grigia in mezzo alla faccia (sarebbe diventata bianca dopo un bel bagno) due occhi pieni di fame e disperazione, non ha opposto resistenza, forse immaginando già la fortuna che le era capitata.

In macchina verso il veterinario (la prima tappa obbligatoria prima di portarla a casa) la radio canta la canzone preferita di Giovanna, che in coro intona:”oooo oooo piccola Ketty …oo oo oooo”
Felice decide subito che quello sarà il nome della cucciola, sua figlia invece si chiamerà Alessandra (altro omaggio ai Pooh anni ’70 ovviamente. Sono la passione di famiglia).

Non è il primo cane di Giovanna, ciononostante va a leggersi attentamente tutte le indicazioni che il dottore le consiglia, soprattutto sull’educazione e crescita del cucciolo. E così passa il tempo.
Nasce finalmente anche Alessandra che cresce insieme a Ketty, in perfetta simbiosi.
Stessi ritmi vitali, mangiano, dormono, giocano finanche fanno i loro bisogni insieme (fortunatamente in luoghi diversi, Ketty ha un piccolo giardinetto a cui ha imparato ad accedere semplicemente avvicinandosi alla porta sul retro ed uggiolando).

Ed è proprio da questo particolare che nasce la storia.
Perché è Alessandra (che ormai ha già 10 anni)a far notare alla mamma che Ketty è diversa dal solito!
Non gioca più con lei a rincorrersi.
Si siede a guardarla e non la insegue!
Giovanna l’aveva rassicurata: “La tua Ketty non è più una ragazzina, ha già 10 anni. Avrà qualche dolorino alle ossa.”
Ma Alessandra non sembrava convinta, aveva notato che mangiava molto meno, (era lei ad occuparsi di tutto) e soprattutto continuava a voler andare a fare la pipì (perché Ketty “parlava” con Alessandra) e poi quanto beveva!

Giovanna a quel punto si era preoccupata ed aveva deciso: “domani mattina, ti accompagno a scuola e porto Ketty dal veterinario!”
Ed è stato così che Alessandra ha salvato la sua Ketty, perché se avesse aspettato ancora, probabilmente sarebbe stato troppo tardi, ha una endometrite purulenta, più comunemente chiamata Piometra.

Cos’è la Piometra?

La Piometra nel cane (ma è patologia presente anche nel gatto con caratteristiche del tutto simili) è una malattia di origine batterica che colpisce l’utero in femmine non sterilizzate, soprattutto in età avanzata.

Le femmine intere subiscono delle modificazioni a livello uterino, dovute agli ormoni che si liberano durante i cicli estrali.
L’utero, durante la fase diestrale (a 45, 60 giorni dall’inizio del calore) si ispessisce al suo interno, fisiologicamente, per preparare l’organo alla possibile gravidanza, e forma delle cisti e creste nella mucosa.
Si crea, in questo modo (ciclo dopo ciclo, senza la presenza di gravidanza) il substrato ideale per la proliferazione di batteri (in maggioranza E.coli) presenti fisiologicamente nella vagina e che, risalendo fino all’utero crescono in modo abnorme. Creano di conseguenza un’infezione con grande quantità di pus.

Queste modificazioni uterine si instaurano anche e soprattutto quando si fa uso di Estrogeni, ormoni che vengono utilizzati per l’interruzione di gravidanza, oppure per evitare l’insorgenza del calore.

In questo caso la piometra può manifestarsi anche in femmine giovani.

Purtroppo anche femmine che hanno partorito una o più volte possono essere soggette a Piometra, non è quindi da sottovalutare la possibilità di insorgenza di malattia anche in questi casi.

Ma perché ad un certo punto si instaura un’ infezione a livello dell’utero, perché arriva l’endometrite?

Nella fase in cui l’organismo si prepara a diventare gravido (nel diestro appunto, anche se non c’è stato accoppiamento), si ha una diminuzione dei globuli bianchi nell’utero.
Sono cellule normalmente deputate a fare da “spazzini“, instaurando quei meccanismi di difesa immunitaria che consentono all’organismo di fagocitare (ci sono delle cellule che si chiamano proprio così: “fagociti”) i microrganismi estranei.
Con l’età queste difese diminuiscono e la proliferazione del batterio, associata all’ambiente favorevole, possono riuscire a creare una infezione vera e propria nell’utero.

Ma vediamo come riconoscere i sintomi della Piometra: piometra chiusa o aperta.

La Piometra, può manifestarsi come forma di endometrite a cervice chiusa o a cervice aperta.

La quella a cervice aperta è più semplice da diagnosticare, in quanto il pus che si forma all’interno dell’utero, fuoriesce dalla vagina e si manifesta quindi palesemente al proprietario come perdita di liquido denso e maleodorante.
Diverso è il caso di Piometra a cervice chiusa, la cui sintomatologia risulta meno evidente.

sintomi della piometra chiusa
Sintomi Piometra chiusa
– Sete esagerata (Polidipsia)
– Apatia ed abbattimento
– Inappetenza
– Continua produzione di urina (Poliuria)
– Febbre
– Vomito
– Diarrea

I due sintomi principali, la poliuria e la polidipsia, insorgono a causa di una tossina prodotta dall’E. coli, che interferisce con l’ormone della diuresi, l’ADH, che regola la concentrazione delle urine, tossina che viene assorbita dall’organismo attraverso il circolo sanguigno.

Il vomito, l’apatia e l’abbattimento, sono presenti a seconda dello stadio della tossicosi instauratasi, così come la febbre, non sempre presente.
Ne consegue che, se non diagnosticata in tempo, lo stato infettivo e tossico dell’animale arriva velocemente a interessare tutto l’organismo, con possibilità di diventare letale.

Inoltre la Piometra si instaura nel periodo subito successivo al calore, dalle tre alle sei settimane dopo l’estro. Dato che deve essere considerato dal proprietario, in caso di insorgenza di questi sintomi che sono, purtroppo, abbastanza generici.

Quali esami devono essere fatti per essere certi della diagnosi di Piometra?

La certezza della diagnosi avviene attraverso, un esame ecografico. Anche dei controlli ematochimici sono consigliati (esami del sangue) per vedere a che livello di tossicosi è arrivata l’infezione.

Come si cura la Piometra nel cane?

Purtroppo, soprattutto nei casi in cui è avanzata, la Piometra può essere risolta solo chirurgicamente, attraverso l’asportazione dell’organo interessato e non con tecnica di chirurgia mini-invasiva, per le dimensione spesso troppo grandi raggiunte dall’utero che, a questo livello si presenta decisamente ingrossato a causa della massiccia presenza di pus al suo interno.
Ecco perché sarebbe auspicabile avere una diagnosi precoce della malattia, quando cioè l’organo non è ancora così ingrossato da consentire l’intervento in laparoscopia.

Inoltre una terapia antibiotica post operatoria è sempre consigliata.
Lo stato di salute della cagna, normalmente è ripristinato nei tempi di ripresa dall’intervento. Tolta la causa di infezione, non ci sono più problemi (se lo stato tossico non ha avuto il tempo di danneggiare altro).

Cosa posso fare prevenire la Piometra?

L’unica vera prevenzione della Piometra consiste ovviamente nella sterilizzazione della femmina. In questo caso l’intervento in laparoscopia (quindi con una tecnica mini-invasiva)è ovviamente possibile ed anzi, consigliato.

Ma se hai una femmina in riproduzione, che non è più giovane, il consiglio è certamente quello di non utilizzare estrogeni, e tenerla sotto controllo con una ecografia addominale una volta all’anno, per far si che il medico possa valutare la possibile presenza di modificazioni dell’organo precocemente ed intervenire con una terapia adeguata (se il cane deve ancora fare cucciolate) oppure profilare la possibilità di intervenire chirurgicamente PRIMA dell’insorgenza della malattia, potendo così intervenire ancora in chirurgia mini-invasiva, per avere un post operatorio, molto meno invadente, con meno farmaci e meno dolore per la tua cagnina.

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