Otoematoma nel cane e gatto: cos’è e come si cura

otoematoma cane

L’otoematoma è una raccolta di sangue che si crea a livello della pinna dell’orecchio, causata, di solito, da un trauma.
Molto doloroso, difficilmente guarisce da solo e necessita di un intervento chirurgico per la sua risoluzione.

Otoematoma nel cane e gatto

L’orecchio esterno del cane e gatto è costituito dal padiglione auricolare, quella parte che serve per convogliare le onde sonore e portarle verso l’orecchio interno e dalla pinna auricolare, conformata diversamente a seconda della razza del cane, di forma tipicamente triangolare o rotondeggiante nel gatto.

otoematoma nel cane e gatto

Questa parte è costituita da una lamina cartilagine piuttosto sottile interna, ricoperta di cute e molto ben vascolarizzata.

La cartilagine è flessibile ma anelastica e per questo suscettibile a lesioni accidentali.

Quando accade, senza che la cute subisca una lesione, i vasi al suo interno si rompono e riversano liquido nella zona, che si riempie come fosse un sacchetto, scollando la pelle dalla parte cartilaginea, creando una tumefazione vera e propria.

Cause di otoematoma nel cane e gatto

La principale causa dell’otoematoma è traumatica.

  • Scuotimenti violenti della testa , in cui l’animale, magari, sbatte contro qualcosa
  • prurito e autotraumatismo con le zampe
  • morsi di altri animali
  • schiacciamenti

sono tutte situazioni che potrebbero provocare il problema.

Altra possibile causa è una fragilità capillare individuale, per cui anche piccoli traumi diventano un problema.

Il liquido esce e gonfia la parte, fino a che non si raggiunge una pressione sufficiente a bloccare il sanguinamento, che potrebbe però, riprendere se si scolla una parte maggiore di cute.

otoematoma nel cane

Fonte Immagine

Sintomi di otoematoma: come si presenta l’orecchio?

L’orecchio di un cane o gatto con otoematoma si presenta caldo e gonfio.

Se la lesione è di vecchia data, potrebbe anche presentarsi accartocciato e non più liscio.
Questo accade, in quanto il sangue al suo interno coagula e si aggrega provocando un accartocciamento della cartilagine (con tipica forma a cavolfiore).

otoematoma vecchio nel cane

The Old Brown Dog’s right ear: Post non-surgical aspiration of aural haematoma fluid [Image (c) Jaagruti]

Otoematoma nel cane e gatto: come curarlo

L’otoematoma è condizione particolarmente dolorosa per il cane, soprattutto all’inizio.
Risulta, quindi, molto importante intervenire il prima possibile.

Nonostante il dolore potrebbe ridursi dopo qualche giorno, infatti, le conseguenze sulla parte possono rimanere permanenti e diventare quindi, con il tempo più complicate da guarire.

La terapia dell’otoematoma è, di solito chirurgica.

L’intervento consiste nell’incisione della lesione, drenaggio e suture multiple per consentire alla cute di recuperare l’aderenza alla cartilagine sottostante.

Il solo drenaggio dell’orecchio provoca spesso recidive e quindi non può dare giovamento a lungo termine, proprio a causa della lesione e della continua uscita di sangue.

L’uso di antibiotici e/o antidolorifici da soli, non è in grado di risolvere la situazione.

Periodo post-operazione

I primi giorni del post-operatorio possono essere associati a bendaggi e applicazione di tamponature con ghiaccio per ridurre l’edema e consentire un ripristino più veloce della condizione di salute.
In situazioni particolarmente gravi, potrebbe essere necessario un drenaggio, fino a completo riassorbimento.

A seconda della gravità, anche la somministrazione di farmaci antibiotici e antidolorifici può essere necessaria.

Otoematoma nel cane e gatto: cosa succede se non si cura?

Ovviamente, tutte le situazioni sono differenti e la gravità della lesione determinerà l’urgenza e necessità di intervento.

Ciò che appare importante ricordare è che, se la fuoriuscita di sangue non viene fermata, la lesione può diventare davvero importante, infettarsi e provocare danni anche alle parti più profonde dell’orecchio.

In caso di otoematomi di piccola entità e dimensione, la persistenza della tumefazione e sangue al suo interno potrebbe provocare solo danni estetici, ma se a questi si aggiunge anche il dolore della parte che non ha più la sua forma originaria, allora potrebbero risultare fastidiosi e diventare dolore cronico.

Purtroppo, l’otoematoma, anche di piccole dimensioni  non si riassorbe da solo. Un intervento, anche di solo drenaggio e poi bendaggio (per evitare recidive) pare sempre necessario.

Segui la nostra diretta sull’applicazione del PRP, anche in caso di otoematoma.

Terapia alternative possibili

PRP per l’otoematoma nel cane e gatto

Il PRP (Concentrato Piastrinico o Plasma Ricco di Piastrine) è un è un concentrato di piastrine autologo ottenuto mediante centrifugazione del sangue e caratterizzato dalla forte concentrazione di fattori di crescita GF (Growth Factors) che hanno che hanno molte e differenti funzioni:

  • liberazione di sostanze regolatrici dell’infiammazione
  • favorire la riparazione tessutale
  • favorire la rigenerazione di nuovi vasi
  • stimola la cicatrizzazione dei tessuti

Le applicazioni sono molte e differenti.

Alcuni studi hanno dimostrato efficacia nell’iniezione del preparato, direttamente nella pinna auricolare, senza necessità di intervenire anche chirurgicamente.

Preventivamente si drena la parte e poi si inserisce il preparato, direttamente dalla stessa via.
La frequenza delle somministrazioni e il percorso terapeutico è da valutare di caso in caso.

Questo tipo di trattamento, se indicato e da valutare di caso in caso, può essere molto utile, soprattutto in cani che non possono, per condizioni di salute, età o compliance del proprietario, essere sottoposti ad anestesia.

Il trattamento, infatti può essere fatto anche solo in semplice sedazione o, in caso di soggetti particolarmente tranquilli, anche con la sola contenzione.

Laser a diodi chirurgico

Un’ulteriore metodo di cura, poco invasivo, è rappresentato dall’uso del laser chirurgico.

Questo strumento, utile nella chirurgia cosiddetta “senza sangue”, ha la capacità di tagliare e cauterizzare contemporaneamente.
(È lo strumento principe per la chirurgia dei tessuti delle prime vie respiratorie, di cui abbiamo ampiamente parlato nell’articolo sui problemi dei cani brachicefali.)

Con il bisturi laser si effettua un’apertura, per drenare ed effettuare il lavaggio (internamente) della parte.
Terminato questo, è possibile fissare la cute alla cartilagine con lo stesso strumento che, come se fossero tante piccole suture, al pari della tecnica chirurgica classica, fissa senza dover utilizzare fili di sutura.

In particolare, noi utilizziamo una tecnica personalizzata: dopo aver effettuato una apertura per drenare il sangue, con il laser entriamo nell’apertura che abbiamo creato e dirigendoci in tutte le direzioni coaguliamo.

Il bendaggio post operatorio è sempre indicato al fine di ridurre al minimo la possibilità di edema che ripresenterebbe lo stesso problema.

In uno studio sull’utilizzo del laser per la cura dell’otoematoma, la tecnica è stata valutata anche per il risultato estetico della parte anatomica.
Considerato soddisfacente nella maggior parte dei casi, il protocollo di controllo, durato 21 mesi, non ha dato casi di recidive e la guarigione è sopravvenuta in tutti i casi trattati.

Se sei interessato a queste pratiche, contatta la clinica da qui.

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