FAQ chirurgia mini-invasiva

L’azotemia è la concentrazione di azoto nel sangue. Questo deriva dalla degradazione delle proteine che vengono scartate e immesse nel circolo sanguigno, per essere poi escrete dal rene, attraverso le urine.

Per poter essere trasportato dal circolo al ree, l’azoto necessita di un “contenitore” che è l’urea. Se l’azoto è troppo, per una eccessiva quantità di proteine degradate, anche l’urea aumenta e di conseguenza si può instaurare quello stato tossico noto con il nome di uremia.

La chirurgia mini invasiva è una tecnica chirurgica innovativa che consente di operare attraverso piccoli forellini invece che attraverso tagli più ampi della cute.
Questa la pagina dedicata all’argomento, se vuoi approfondirlo.

I vantaggi della chirurgia mini-invasiva sono quelli di un migliore e più breve periodo post-operatorio, con necessità inferiore di somministrazione di farmaci antidolorifici e minori possibilità di insorgenza di infezioni secondarie.
Grazie ad una ferita più piccola, si hanno anche meno effetti collaterali dovuti all’intervento.
Leggi la pagina dedicata alla chirurgia mini-invasiva, per approfondire.

Molto spesso non è più necessario utilizzare il collare Elisabetta dopo un intervento in laparoscopia.

L’edema è una formazione di liquido.
Può formarsi per svariati motivi. Uno dei più frequenti è l’edema post operatorio, liquido che si forma in corrispondenza della breccia operatoria (il taglio attraverso cui si opera).
A volte, la sua formazione può ritardare e complicare la guarigione.
Uno dei benefici della chirurgia mini-invasiva è la quasi totale assenza di questa formazione.

Un emetico è una sostanza in grado di indurre il vomito.
Questo articolo è dedicato ad un emetico semplice da utilizzare: il sale grosso.
Lo puoi leggere da qui

Il colpo di calore è una emergenza. Segui le istruzioni di questo articolo, e poi contattaci, lo puoi fare da qui.

La Creatinina è il prodotto di scarto del metabolismo dei muscoli.

Viene prodotta durante il lavoro muscolare, passa nel circolo sanguigno e poi viene escreta nelle urine dall’unità funzionale del rene, il nefrone.

Se la creatinina ha un valore alto nel sangue, significa che il rene ha perso la sua funzionalità e quindi non riesce più a filtrarla, risultando quindi un importante parametro di valutazione dell’insufficienza renale.

Poliuria: aumento della quantità di urina prodotta.

Polidipsia: aumento della sete.

I due segni clinici sono collegati perché aumentano conseguentemente l’uno e l’altro. A seconda della causa che li provoca, si distiguono in:

  • Poliuria primaria: quando cioè è la quantità di urina prodotta a provocare l’aumento della sete, per maggiore perdita di acqua;
  • Polidipsia primaria: quando cioè è la sete ad essere aumentata e quindi, la maggior introduzione di acqua, fa urinare di più.

Hai altre domande?

Ti rispondiamo direttamente da qui

Inviaci un’email